Musica maestro. Le note sono quelle di Ligabue: “Tra palco e realtà”. Basta un titolo per riassumere la storia di Luca Rudolf Paganini, esterno offensivo del Frosinone e figlio di Raffaele, ballerino italiano che non ha bisogno di presentazioni.
La vita di Luca è proprio come quella raccontata da Liga. Divisa tra il palco, dove si esibiscono il papà e la mamma Debora Morina anche lei ballerina, e la realtà di essere uno dei talenti emergenti del calcio italiano.
I primi “passi” da calciatore nel giardino di casa con suo fratello Alessandro, poi la scuola calcio a Tor di Quinto. Ma il vero salto di qualità è stata la chiamata di Bruno Conti per entrare nel settore giovanile della Roma. Lì viene notato da Ernesto Salvini, direttore generale del Frosinone che decide di portarlo in Ciociaria.
Stellone lo ha cresciuto portandolo dalla Berretti alla prima squadra e oggi Luca è un eroe del Matusa, soprattutto dopo quel gol al 91’ che ha regalato al Frosinone l’accesso alla finale playoff che è valso, poi la serie B.
Il resto è l’esordio in serie A in questa stagione, tanti chilometri percorsa sulla fascia e il primo gol nella massima serie contro la Sampdoria. Il futuro chissà cosa ha in serbo per il giovane talento del Frosinone.
Per ora Paganini è il testimonial del Lazio Cup 2016, torneo dove lui si mise in evidenza nel 2010 proprio in maglia canarina. Sei anni fatti di gioie, tante e qualche delusione ma con la consapevolezza di essere passato al calcio dei “grandi”.